“Il Giardino Segreto delle Erbe” di Celeste Pansardi – Dibuono Edizioni
Le erbe sono parte del mondo naturale che dobbiamo salvaguardare (per salvarci!) e, sebbene siano da sempre intorno a noi, continuano ad ispirarci e ad interessarci perché c’è ancora tanto da sapere e sono un potenziale fattore di sviluppo per i borghi delle aree interne.
Per questo, esperti e media ci propongono continuamente la rilevanza delle loro molteplici e sempre nuove funzionalità, oltre ad evidenziarne il crescente valore economico.
Nella pubblicistica, il mondo delle erbe è presente da millenni nella storia, nella saggistica, nella letteratura, nell’arte figurativa, nella cucina oltre che nei ricordi individuali di ciascuno con immagini, sensazioni, colori e odori.
La bellezza delle erbe è tale che anche la moderna saggistica botanica, che potrebbe contare su immagini ad alta risoluzione, le rappresenta mediante disegni per la illustrazione delle specie. Una combinazione tra scrittura ed arte figurativa che nei secoli, ed anche ai giorni nostri, crea volumi di straordinaria bellezza.
Proprio di recente, gli esperti stanno riscoprendo gli erbari del 1600 (il più grande del mondo è nel Musée d’Histoire Naturelle a Parigi, limitrofo ai cinquecenteschi Jardin des Plantes fatti costruire da Luigi XIII per studiare le proprietà medicinali delle piante) ed i relativi disegni botanici.
Ma la bellezza e la suggestione delle piante si ritrovano anche nella letteratura: narrativa, poesia, teatro,.. che hanno parlato delle erbe in relazione a situazioni conviviali ma anche di situazioni rese drammatiche da oppiacei, droghe, intrugli magici e veleni!
Attualmente, i titoli pubblicati propongono in positivo lo studio e la valorizzazione delle erbe per la cura del corpo e dello spirito. Altre pubblicazioni di una editoria in forte espansione parlano di cosmetica, enogastronomia, fitoterapia, cultura legata alle erbe, con belle immagini di luoghi, piante e stagioni che stimolano anche il turismo della fioritura.
In questo filone letterario si colloca l’ultima pubblicazione di Celeste Pansardi dal significativo titolo Il giardino delle erbe segrete. Piccoli affreschi di cucina lucana e molto altro… che è un’evocazione in chiave storico-culturale e documentale del mondo delle erbe nel territorio lucano. Quindi un saggio che è anche uno strumento di conoscenza del territorio e che si legge agevolmente grazie a vari punti di forza, tra i quali:
- un percorso logico e storico, rigoroso ma chiaro e stringato: Erbe nel mito (erano il dono degli Dei..); le testimonianze storiche nella valle del Lao; il ruolo dei monaci Basiliani in particolare nella classificazione delle piante;
- i luoghi e le specie. Pur non mancando cenni a varie zone della Basilicata, il luogo e le specie botaniche della narrazione sono quelli dell’immenso Parco Nazionale del Pollino, a cavallo tra Basilicata e Calabria. Un’oasi di bellezze paesaggistiche, con uno straordinario patrimonio boschivo e faunistico, dove le antropizzate sono testimoni di una presenza umana fortemente radicata.
- le erbe nella cucina lucana…..In quella dei nobili, in quella comune, in quella d’autore (con interviste a bravi operatori della ristorazione…).
- L’arte della cucina e la centralità dell’universo femminile nel pianeta cibo.
Celeste Pansardi, originaria di Lauria (Pz) docente di Latino e greco, ricercatrice, storica, scrittrice ed animatrice culturale, vive a Roma da vari anni ma un continuo ed intenso rapporto col territorio lucano.
La sua produzione letteraria è ancorata a solide fonti storiche, molte delle quali archivi storici di famiglia, aggiornate nel continuo rapporto col territorio: Palazzo Filizzola. Storia del casato e dell’autonomia comunale di Nemoli; La pergola di Lillà. Amore e Pregiudizi; Atmosfere e luci di antichi borghi. Sorprendenti scoperte da un viaggio nella valle del Noce.
Nel loro insieme, le sue pubblicazioni sono utili a conoscere le radici e riflettere sul presente di borghi la cui tenuta socio-economica è minacciati dallo spopolamento nella tenuta. Ma il suo sguardo a queste realtà non è quello estetizzante della letteratura dell’abandonism, un genere letterario di crescente fortuna ma, invece, quello di una forte speranza rappresentata non solo dalle emergenze storico architettoniche ma soprattutto dalla presenza di persone che vi continuano ad operare.
L’attenzione di Celeste Pansardi verso questi personaggi positivi e la valorizzazione di prodotti come le erbe e delle prospettive legate al loro impiego hanno fatto percepire l’importanza socio-economico oltre che letterario dell’opera, determinando il Patrocinio del Consiglio Regionale.
Come dichiarato nella Introduzione da Pierluigi Maulella Barrese, Direttore della Struttura Coordinamento Informazione, Comunicazione ed Eventi, che ha preso spunto dai temi del saggio della Pansardi per ribadire la rilevanza dei Borghi nel destino dell’intera Basilicata. Il futuro dei borghi sembrerebbe, dunque, non più solo legato allo sviluppo turistico ma rappresenterebbe un elemento cardine di un modello economico alternativo caratterizzato dall’implementazione di politiche di salvaguardia dell’ambiente e della salute, di tutela del territorio e di sviluppo di agricoltura sostenibile.