Giovedì 25 novembre ore 18
Video incontro
I due momenti principali di questo incontro hanno riguardato temi molto rilevanti: i vaccini e nuove aggregazioni imprenditoriali per la promozione del territorio.
Nella prima parte dell’incontro si è parlato di vaccini, un tema planetario ritornato al centro dell’attenzione dopo alcuni anni durante i quali i paesi più sviluppati avevano perso il senso di urgenza per aver protetto i loro cittadini con vaccinazioni contro i virus del morbillo, difterite, meningite, pertosse, ecc. Patologie che a causa di campagne vaccinali lacunose o assenti sono ancora diffuse e letali in vari paesi meno sviluppati.
Proprio per la perdurante presenza ed aggressività dei virus si era deciso di parlarne in un incontro del novembre 2019 nell’ambito delle iniziative sulla Promozione della salute e prevenzione delle malattie curate dal dr. Franco Scutari.
Tra le finalità dell’incontro, svolto appena prima del manifestarsi del Covid 19, c’era quella di spingere gli associati a vaccinarsi contro l’influenza (male di stagione, titolo di quell’evento) ma anche a non trascurare vaccinazioni contro pertosse, erpes zoster ed altre patologie causate da virus che restano intorno a noi e se ne sottovaluta la pericolosità.
Per dare, forza al messaggio venne invitato il prof. Giuseppe Luzi, un infettivologo di straordinaria competenza scientifica e chiarezza argomentativa, allievo del celebre immunologo prof. Fernando Aiuti, Associato di Medicina Interna alla Università La Sapienza di Roma. Nel suo prestigioso curriculum professionale, da segnalare la fellowship (1983–1984) presso l’University of Alabama in Birmingham/USA) e gli oltre 200 lavori su pubblicazioni e riviste scientifiche.
Nel 2021, dopo quasi due anni di altalena tra angoscia e speranza per il Covid 19 si è riproposto il tema della prevenzione contro i virus per capire qualcosa di più di questi nemici invisibili di cui nei periodi di tregua dimentichiamo la presenza. Consapevolezza che è invece sempre presente nella pratica medica come dimostra l’uso costante della mascherina nelle sale operatorie per evitare che i virus onnipresenti possano usare gli interventi come “varchi” per entrare nel corpo umano.
Finalità del nuovo incontro sui vaccini è stato quello di fare ordine nella quantità di informazioni provenienti soprattutto dalle innumerevoli trasmissioni televisive, sfatare diverse fake news e favorire una maggiore partecipazione al piano vaccinale.
L’intervento del Prof. Luzi, introdotto dal Prof. Franco Scutari, è stato magistrale in ciascuno degli aspetti considerati:
- elementi basici per la comprensione del mondo dei virus, la loro complessa natura, la straordinaria capacità di mutazione che li rende subdoli e pericolosi. Siamo circondati da virus, miliardi di miliardi…di entità non viventi che si replicano solo con l’aiuto di un ospite (cellule umane,..). Per fortuna, nella maggior parte dei casi, la nostra specie riesce a vivere in questo mondo pieno di virus rimanendo relativamente “sana” perché questi patogeni sono straordinariamente “esigenti” nella scelta delle cellule da infettare e solo una piccolissima parte di essi sono una minaccia per l’uomo. Una piccola parte che però è una minaccia sempre incombente e capace di portare morte, sofferenze e sconvolgimenti economico-sociali almeno fino alla disponibilità di un vaccino (che richiede tempo) ed alla realizzazione di una campagna di immunizzazione.
Per la storia, l’incontro si è svolto nelle settimane in cui ricorrono i 40 anni dalla scoperta dell’AIDS la malattia causata dal virus HIV contro il quale non esiste ancora un vaccino, anche se, per fortuna vi sono delle cure di contrasto abbastanza efficaci. - figure significative della ricerca scientifica sui virus che hanno un riferimento principale in Paul Ehrliched Ilya Ilyich Metchnikoff premiati con il Premio Nobel nel 1908 “in riconoscimento del loro lavoro sul sistema immunitario” ed altre personalità tra le quali Rosalind Franklin le cui immagini ai raggi X hanno portato alla scoperta della doppia elica del DNA. Rosalind Franklin (morta a 37 anni) aveva 33 anni nel febbraio del 1953, quando sul suo taccuino di appunti scrisse che “il Dna è composto da due catene distinte”. Due settimane dopo, gli scienziati Crick e Watson costruirono nel laboratorio di Cavendish a Cambridge il loro celebre modello tridimensionale della struttura del DNA e qualche anno dopo ricevettero il Premio Nobel per la medicina. Citato tra i massimi virologi anche Antony Fauci, che ha avuto un ruolo fondamentale nel contrasto all’AIDS prima di essere uno dei più importanti e noti esperti del fronte anti Covid.
Tra le donne con un ruolo determinante in questa pandemia c’è la scienziata ungherese Katalin Karikò, che ha contribuito a realizzare in tempo record vaccini basati sull’mRNA, molecola fondamentale dei vaccini Moderna e Pfitzer-BioNtech, azienda quest’ultima di cui lei è Direttore Centrale (Senior VP). - considerazioni sulla pandemia da Covid 19:
- i grandi numeri dei contagi, di malati e decessi considerati in assoluto ed in relazione alle somministrazioni vaccinali;
- il ruolo positivo della comunicazione nel creare la consapevolezza della minaccia e, purtroppo, anche quello molto negativo della spettacolarizzazione dei contrasti in dibattiti del tutto inidonei a far capire la complessità della materia, nel dare spazio a tesi e personaggi marginali sul piano dei numeri oltre che delle competenze scientifiche;
- la straordinaria velocità nell’aver trovato un vaccino per fronteggiare un virus con una elevatissima capacità di mutazione.
In chiusura il prof. Luzi, è ritornato sul titolo scelto della conversazione Da una pandemia inattesa ai vaccini per rispondere alle domande del prof. Scutari sulla prevedibilità del manifestarsi di una pandemia in paesi con sistemi sanitari avanzati, sul momento di insorgenza, sull’efficacia dei sistemi messi in atto. Nella slide le risposte.
Il prof. Luzi ha citato vari lavori che tra il 2018 e il 2019 pronosticavano genericamente una pandemia e, tuttavia, una sorta di “nebbia di guerra” (i fumogeni che si attivano per nascondere un obiettivo al nemico) ha reso difficile la identificazione delle minacce.
Sul versante positivo degli accadimenti, il prof. Luzi ha segnalato la straordinaria velocità nella predisposizione dei vaccini di cui saremmo ancora in attesa se la tempistica fosse stata quella delle più recenti pandemie, arrivati dopo una decina di anni.
L’altro elemento importante degli studi per il contrasto al covid sono l’avanzamento delle conoscenze scientifiche ed i possibili esiti positivi nel contrasto di altre patologie (tumori) e la creazione di nuovi farmaci.
Molto importante ma sicuramente meno ansiogeno e, anzi, assai positivo è stato l’incontro sulla nascita del gruppo d’iniziativa per lo sviluppo del melfese denominato Generazione Vulture. Un gruppo di una decina di giovani imprenditori attivi nella produzione e vendita del vino, birre artigiani, oli, miele, erbe aromatiche,..
L’elemento che accomuna la Generazione Vulture è l’amore per il territorio che essi intendono promuovere insieme se non prima dei singoli prodotti di cui essi sono già affermati esponenti a livello nazionale ed internazionale.
Nel suo numero di ottobre, la rivista del Touring Club Italiano ha dedicato un lungo servizio alla Generazione Vulture. Sottotitolando…: In quest’area del potentino un gruppo di moderni produttori del vino Aglianico è decisa a fare emergere un territorio sconosciuto ai più ma ricco di possibilità. Tutte da scoprire.
Una testimonianza esterna che conferma la rilevanza della nostra iniziativa avviata nei mesi scorsi intitolata La Basilicata che non ti aspetti con la quale si cerca di dedicare attenzione e dare visibilità a luoghi, storie e persone che invece di portare altrove la propria intelligenza ed imprenditività son rimasti nel territorio per valorizzarlo con iniziative innovative, creando buona occupazione, diventando protagonisti e motori di cambiamento.
Un cambiamento che per concretizzarsi richiede la capacità di ragionare fuori dagli schemi confrontarsi ed utilizzare al meglio nuove tecnologie che caratterizzano l’agricoltura in Basilicata e nel mondo. Generazione Vulture rappresenta un salto di qualità rispetto alle iniziative dei singoli perché il gruppo di iniziativa cerca di accelerare lo sviluppo…facendo sinergia tra motori del cambiamento.
La finalità dell’incontro è stata quella di contribuire alla scoperta di una realtà in movimento, sapendone di più attraverso un dialogo diretto con esponenti di Generazione Vulture, alcuni dei quali già incontrati come singoli imprenditori in luoghi ed occasioni diverse.
In questo incontro del 25/11, la vice Presidente vicaria della n/s Associazione Eleonora Locuratolo in preparazione dell’evento ha parlato con la comunità di giovani imprenditori per spiegare le finalità della n/s iniziativa e verificare la disponibilità a prendere parte alla videoconferenza nei tempi compatibili con loro altri impegni.
Sono intervenuti:
- Luca Carbone, produttore di Aglianico; www.carbonevini.it
Luca insieme alla sorella Sara hanno abbandonato altre carriere per dedicarsi ai vigneti creati da altri due fratelli Carbone, Vittorio (padre di Luca e Sara) ed Enzo. Oggi si prendono cura della coltivazione di 7 ettari a regime biologico nelle campagne di Melfi, producono circa 25.000 bottiglie di grande qualità e si dedicano alla loro vendita con l’atteggiamento di moderni artigiani attenti alla qualità del prodotto ma anche alla bellezza dei siti produttivi. Un gusto estetico ben esemplificato nel riuso degli spazi della magnifica bottaia ipogea, che non è solo un luogo ideale per l’affinamento dei vini ma un anche un ambiente per gustare l’Aglianico in una atmosfera che stupisce i moderni viandanti delle vie del gusto. - Raffaella Irenze, Presidente di Coldiretti donne per la Basilicata, è titolare di Podere Malvarosa
Podere Malvarosa è una realtà rurale femminile di agricoltura biologica certificata dell’area Vulture-Melfese, dedita alla produzione di olio extra vergine di oliva, erbe aromatiche e da tisane, frutta e ortaggi in un’area di 7 ettari nell’agro di Melfi.
Anche la storia di Raffaella è quella di una persona che parte, studia in Toscana, fa esperienza nel Chianti ma poi ritorna non solo per onorare i sacrifici del nonno e del padre assegnatari della Riforma Agraria del 1952 ma anche con la consapevolezza di poter aggiungere valore lavorando la sua terra, che ha più bisogno della Toscana di persone con una visione del mondo dinamica ed aperta all’innovazione. - Carolina Martino, titolare della omonima cantina, www.martinovini.com
La casa vinicola nasce negli anni ’40 a Rionero in V. ad opera di Armando Martino, che prosegue su nuove basi un’attività avviata alla fine dell’800. Una lunga tradizione di famiglia la cui prosecuzione è stata sempre considerata come una scelta opportuna da Carolina, anche e soprattutto durante gli anni di studi di economia svolti a Roma ma con la determinazione di metterli a frutto al rientro nel melfese.
Dove è ritornata consapevole delle sfide poste dall’essere giovane e donna, in un mondo in cui, almeno fino a qualche decennio fa, molta della sapienza era patrimonio solo di anziani.
Storie simili avrebbero potuto raccontarle altri membri di generazione Vulture:
Ersilia e Donatello del Birrificio del Vulture – www.birrificiodelvulture.com
Elena Fucci – www.elenafuccivini.com
Paolo Latorraca – www.cantinamadonnadellegrazie.com
Viviana Malafarina – ligure – Direttrice a Barile di www.basiliscovini.it
Lorenzo e Andrea Piccin – toscani – www.grifalcovini.com
Stimolati dalle domande di Eleonora Locuratolo, Luca Carbone, Raffaella Irenze, Carolina Martino, oltre ai pochi accenni sulle loro storie individuali, hanno esposto e dialogato con lei e con i partecipanti al video incontro su: caratteristiche, finalità ed obiettivi di Generazione Vulture. Un gruppo che:
- è aperto a chiunque ne condivida le finalità e lo spirito
- interpreta lo spirito del luogo (Vulcano inside…) generando un’eruzione di idee nuove. Per questo privilegia una forma aggregativa flessibile che, senza sconfessare istituzioni consortili (Consorzio dell’Aglianico e strutture similari), può avviare con maggiore velocità iniziative congiunte tra piccoli gruppi di imprenditori che hanno interessi e visioni coincidenti
- diffonde la cultura della CAMPAGNA come dimensione da riscoprire e valorizzare producendovi cose buone ed utili per la salute, l’economia, l’ambiente
- segnala nei fatti che la CAMPAGNA è luogo di innovazione e quindi sfidante come e più dei luoghi urbani. Per questo, i membri di Generazione Vulture osservano con attenzione i luoghi della eccellenza, visitandone i siti produttivi, incontrandone i titolari nei consessi internazionali (Vinitaly, EXPO,…)
- spera, per tutto questo, di incentivare le scelte del ritorno da parte di altri giovani.