Giovedì 24 giugno
Via Cortina d’Ampezzo 256, ROMA “Sala Teatro Istituto Calasanzio” ore 18,00
La presentazione del libro di Celeste Pansardi è stato un bell’evento letterario ma anche l’occasione per parlare di specie vegetali come fonte di benessere individuale e collettivo oltre che contributo per un mondo più verde.
Questa rilevanza socio-economica oltre che storico-letteraria accresce il valore dell’opera per i motivi indicati in vari incontri (l’ultimo dei quali il14/4/’21). Le erbe sono parte del mondo naturale che dobbiamo salvaguardare (per salvarci!) e, sebbene siano da sempre intorno a noi, continuano ad ispirarci e ad interessarci perché c’è ancora tanto da sapere e sono un potenziale fattore di sviluppo per i borghi delle aree interne. Come emerge da ricerche sulle nuove funzionalità delle erbe e ne evidenziano anche il crescente valore economico.
Il mondo delle erbe è presente da millenni nella storia, nella saggistica, nella letteratura, nell’arte figurativa (incluso cinema e fotografia), nella cucina oltre che nei ricordi individuali di ciascuno con immagini, sensazioni, colori e odori. Nella letteratura, nella poesia, nel teatro,… è ricorrente la evocazione della bellezza e della suggestione delle erbe in situazioni conviviali ma anche in altre rese drammatiche da oppiacei, droghe, intrugli magici e veleni! Attualmente, una pubblicistica in forte espansione propone in positivo lo studio e la valorizzazione delle erbe per la cura del corpo e dello spirito: salute, cosmetica, enogastronomia, paesaggio (sempre di più all’attenzione del turismo della fioritura).
In questo ambito si colloca l’ultima pubblicazione di Celeste Pansardi dal significativo titolo “Il giardino delle erbe segrete. Piccoli affreschi di cucina lucana e molto altro…” (Dibuono Edizioni 2021) che è un’evocazione in chiave storico-culturale e documentale del mondo delle erbe nel territorio lucano. Un saggio che è anche uno strumento di conoscenza del territorio e che si legge agevolmente grazie a vari punti di forza, tra i quali:
- un percorso logico e storico, rigoroso ma chiaro e stringato: Erbe nel mito (erano il dono degli Dei); le testimonianze storiche nella valle del Lao; il ruolo dei monaci Basiliani in particolare nella classificazione delle piante;
- i luoghi e le specie. Pur non mancando cenni a varie zone della Basilicata, il luogo e le specie botaniche della narrazione sono quelli dell’immenso Parco Nazionale del Pollino, a cavallo tra Basilicata e Calabria. Un’oasi di bellezze paesaggistiche, con uno straordinario patrimonio boschivo e faunistico, dove le aree antropizzate sono testimoni di una presenza umana fortemente radicata;
- le erbe nella cucina lucana… In quella dei nobili, in quella della gente comune, in quella d’autore (con interviste a bravi operatori della ristorazione…);
- l’arte della cucina e la centralità dell’universo femminile nel pianeta cibo.
Celeste Pansardi, originaria di Lauria (Pz) docente di Latino e greco, ricercatrice, storica, scrittrice ed animatrice culturale, vive a Roma da vari anni ma mantiene un continuo ed intenso rapporto col territorio lucano.
La sua produzione letteraria è ancorata a solide fonti storiche, molte delle quali ricavate da archivi di famiglia: Palazzo Filizzola. Storia del casato e dell’autonomia comunale di Nemoli; La pergola di lillà. Amore e Pregiudizi; Atmosfere e luci di antichi borghi. Sorprendenti scoperte da un viaggio nella valle del Noce.
Nel loro insieme, le pubblicazioni sono utili per conoscere le radici e riflettere sul presente di borghi la cui tenuta socio-economica è minacciata dallo spopolamento. Il punto di osservazione della Pansardi non è quello estetizzante della letteratura dell’abandonism, un genere letterario di crescente fortuna ma è piuttosto la ricerca di segni di speranza che lei intravvede nella determinazione delle persone che hanno scelto di non partire. Ed è proprio l’attenzione verso questi benemeriti che presidiano il territorio ad aver determinato il Patrocinio da parte del Consiglio Regionale. Come testimoniato anche dalla prefazione del Presidente Carmine Cicala e dalla introduzione al libro scritta da Pierluigi Maulella Barrese, Direttore della Struttura Coordinamento Informazione, Comunicazione ed Eventi.
Maulella ha preso spunto dai temi del saggio della Pansardi per ribadire la rilevanza dei Borghi nel destino dell’intera Basilicata.:…Il futuro dei borghi sembrerebbe, dunque, non più solo legato allo sviluppo turistico ma rappresenterebbe un elemento cardine di un modello economico alternativo, caratterizzato dall’implementazione di politiche di salvaguardia dell’ambiente e della salute, di tutela del territorio e di sviluppo di agricoltura sostenibile.
Tutto questo ha costituito il riferimento degli interventi dei relatori che, coordinati da Eleonora Locuratolo, vice Presidente vicario dell’Associazione dei lucani a Roma, si sono succeduti nell’ordine indicato dalla locandina.
Sintesi dei punti principali:
- Celeste Pansardi ha parlato dell’ispirazione, l’ambito di riferimento, il materiale di ricerca e la collocazione logica di quest’ultimo libro rispetto ai precedenti.
Aspetti che sono poi stati approfonditi in una intervista di Eleonora Locuratolo a Celeste a conclusione degli interventi in programma, nel corso dei quali l’autrice ha esplicitato con brevissimi ma illuminanti citazioni di autori latini (Orazio, Ovidio, Marziale, Terenzio Varrone,…) la importanza delle erbe nel mito, nella medicina, nel benessere e nella gastronomia: le erbe…collocate in una sfera sacrale….dono degli Dei.
Rilevante anche il richiamo storico ai tanti popoli e dominazioni che si sono succeduti in territorio lucano. La loro presenza resta anche in alcune tradizioni gastronomiche che sono state richiamate per brevissime citazioni da parte dell’autrice.
Utili alla piena comprensione del mondo evocato dal libro Il giardino segreto delle Erbe, la parte in cui vengono citate le persone che operano nel territorio lucano e che hanno agevolato il suo lavoro di ricerca e la realizzazione di immagini foto/video; - Pietro Alimonti, medico pneumologo, allergologo nell’Ospedale San Giovanni, nella sua relazione su Erbe e utilità. Contributo ad un mondo più green, ha parlato della perdurante importanza delle erbe in medicina e del fondamentale contributo che esse possono dare quale componente verde (green) del nostro Pianeta.
Un tempo le erbe erano il principale rimedio ma, anche oggi, la fitoterapia può affiancare la medicina, soprattutto nella prevenzione delle patologie.
Con una serie di citazioni di grandi personaggi storici Alimonti ha indicato le piante più ricorrenti nella fitoterapia per: guarire malanni, regolare funzioni organiche, favorire l’igiene personale, creare stati di benessere,…
Man mano che scorrevano le immagini delle piante di cardo mariano, coriandolo, lavanda, melissa, origano, ortica, rosa canina, malva, semi di lino, salvia, timo,… il prof Alimonti ne ha citato le funzioni d’uso accompagnate da detti ed aneddoti, tutti straordinariamente evocativi e molto divertenti.
Per queste storie passate che testimoniano il ruolo salvifico svolto per secoli dalle erbe e la loro perdurante importanza, il prof. Alimonti ha esortato tutti ad avere un rapporto più attento verso la natura e fornire il proprio contributo alla salvaguardia delle specie vegetali, per salvare il Pianeta. - Filippo Martino, Presidente dell’Associazione dei Lucani a Roma, ha seguito con interesse la relazione di Alimonti ed ha segnalato che essa ha confermato la rilevanza degli incontri in materia svolti nella n/s sede di Via Nizza.
Con riferimento al libro di Celeste Pansardi ed al tema del suo intervento: Erbe come leva di sviluppo dei territori, ha ricordato il ruolo rilevante che possono avere libri che descrivono i luoghi delle aree interne in termini reali e non con quelli falsi o stereotipati di molta narrativa che si autoassolve con la “licenza poetica”!
La posta in gioco nei territori delle aree interne è troppo seria per essere solo lo spunto di narrazione basato su un passato che non c’è più. Celeste Pansardi, che visita spesso i borghi lucani e non solo…, li conosce per quello che sono, li ama profondamente e per questo ne desidera il meglio possibile. Li osserva con timore e registra con grande piacere i segni di speranza che emergono grazie alla determinazione di persone che li abitano.
Tra le possibili fonti di speranza anche il business delle erbe la cui richiesta è in crescita nella cosmetica e nella fitoterapia oltre che nella gastronomia. A sostegno di queste speranze, sono state proiettate alcune immagini appena giunte dalla Basilicata di inedite piantagioni di lavanda dalla Basilicata, che esprimono nei fatti il desiderio di replicare modelli di successo, come la lavanda in Provenza.
Ci sono state anche domande ed interventi del pubblico.
L’incontro si è svolto negli ampli locali del prestigioso Istituto Giuseppe Calasanzio dei padri scolopi che hanno consentito di accogliere il numeroso pubblico con il distanziamento richiesto dalle norme vigenti sia nella sala-teatro che negli annessi spazi dove si è svolta la degustazione di prodotti lucani.