Giovedì 1 luglio – ore 18,00
Dopo il successo del primo incontro del 14 maggio scorso, le associazioni lucane in Italia hanno proseguito il viaggio di scoperta alla ricerca di segni di innovazione nelle attività culturali e socio-economiche del territorio e svolto questo secondo evento, confermando la presenza di cambiamenti, malgrado le tante difficoltà, che in Basilicata come altrove sono state aggravate dalla pandemia.
Benchè in crescita, non ci sono i grandi numeri tipici di un ciclo di sviluppo generalizzato e restano le preoccupazioni per lo spopolamento. Ma proprio per questo è necessario dare la massima attenzione alle iniziative che contrastano nei fatti questo grave fenomeno di impoverimento del tessuto socio-produttivo.
Le associazioni lucane in italiane, per vicinanza geografica hanno maggiori opportunità per cogliere segnali di cambiamento ed interagire con operatori socio-culturali, imprenditori, comprare prodotti, visitare la Basilicata, prendere parte ad eventi, ecc. Ma anche loro, se non hanno piena cognizione delle novità, non possono essere d’aiuto! Bisogna saperne di più.
Per questo e per agire con maggiore efficacia sono stati avviati incontri congiunti usando le moderne tecnologie del web per conoscere meglio una realtà in chiaroscuro con vecchi problemi ma anche con novità dalle quali emerge una Basilicata che non ti aspetti.
E anche dai temi di questo secondo incontro: ricerca e sperimentazione in agricoltura e ambizioni di visibilità internazionale del Cinema in Basilicata hanno confermato che la Basilicata sorprende come terra di:
- ricerca e sperimentazione;
- emozione ed esperienzialità;
- internazionalizzazione.
1 – Innovazione e Valorizzazione dell’AGRICOLTURA LUCANA
Nel Mondo, il tema della Campagna e dell’Agricoltura, da sempre centrali nella vita umana, sono destinati ad esserlo ancora di più nel futuro, perché oltre all’irrisolto problema della fame c’è addirittura quello della salvaguardia della vita sul PIANETA.
Nella sua millenaria relazione con la natura l’UOMO non l’ha mai subita passivamente ma, per necessità di sopravvivenza e benessere, ha interagito con essa con modalità e strumenti diversi per renderla più funzionale alle proprie necessità. L’esito della interazione è quello di alterazioni significative degli stadi originari delle piante (e del clima) e che pertanto non esistono oggetti naturali immutati. Proprio per questo, sono necessari strutture non speculative di sostegno e garanzia perché gli interventi non siano nocivi.
La Basilicata ha il maggior numero di Parchi Naturali d’Italia, una grande biodiversità e larghissimi spazi poco antropizzati ricchi di specie vegetali assai richieste nella gastronomia, nella cosmetica e in medicina (erbe e benessere). Questo immenso patrimonio vede impegnati privati ed istituzioni nella sua salvaguardia oltre che nello sfruttamento sostenibile dei terreni agricoli e nella valorizzazione dei prodotti.
Le attività agricole lucane sono articolate in:
- produzione vinicola di crescente rilevanza, nelle aree collinari;
- agricoltura intensiva nelle zone pianeggianti, collegata alla grande industria di trasformazione (grano e derivati) e distribuzione (fragole, agrumi, pesche, ecc.) e…
- …una agricoltura marginale nelle aree interne per le produzioni di grano, olio, latte, prodotti caseari, ecc. che registrano ora tentativi di……
- …valorizzazione mediante produzioni bio e coltivazioni di nicchia di: salumi e formaggi (Canestrato di Moliterno, Filiano, latte d’asina); ortaggi (peperoni di Senise, melanzana di Rotonda); legumi (fagioli di Sarconi); pistacchi , tartufi; erbe aromatiche (zafferano); erbe officinali; estratti animali e vegetali per cosmetica.
In questa grande diversità di terreni e di produzioni, risulta importante il ruolo di ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura creata mezzo secolo fa per dismettere il patrimonio della Riforma Fondiaria e poi trasformata 24 anni fa in ente propulsivo per le attività agricole e agroindustriali in Basilicata.
Il Direttore Generale, prof. Aniello Crescenzi, coordina una struttura fondamentale per l’agricoltura lucana che svolge la sua missione attraverso centri di ricerca e sperimentazione nei quali impiega metodologie di diagnosi, sperimentazione e controllo per la salvaguardia delle specie vegetali con tecnologie avanzate.
Un ruolo fondamentale non solo per la Basilicata ma per l’Italia (e non solo) essendo uno dei territori meno antropizzati ed a maggiore biodiversità d’Europa.
Ne ha parlato Sergio Gallo, Direttore della Comunicazione nella varie forme e media e Direttore Responsabile della rivista Agrifoglio una testa nel 17° anno di vita.
Sergio Gallo, ha portato i saluti del Direttore Aniello Crescenzi e fatto un quadro generale delle molteplici attività dell’Agenzia, da archivio storico a struttura di sperimentazione, ricerca, consulenza agli operatori agricoli, promotore dei prodotti lucani e delle conoscenze in agricoltura utili alla creazione di una nuova cultura della Campagna.
ALSIA, oltre alla gestione delle vecchie incombenze, è quindi l’agente di sostegno e sviluppo per attività in settori nuovi o tradizionali che possono trarre beneficio da ricerche e tecnologie innovative. Tra le molte iniziative, le sperimentazioni sul Pollino in campi dimostrativi di erbe officinali (melissa, ecc.) che ha evidenziato la possibilità di combinare tutela dell’ambiente e risultati economici interessanti. Nel campo delle erbe officinali hanno avuto luogo molte fruttuose collaborazioni tra ALSIA ed aziende come Amaro Lucano.
Principali attività di Alsia:
- Storia e documentazione della Riforma Fondiaria e Censimento Beni Immobili;
- Produzioni agroalimentari di qualità: prodotti DOP, IGP e tradizionali;
- Fattorie didattiche e sociali. La multifunzionalità in agricoltura riguarda la possibilità di fornire servizi alla collettività come l’attività turistico-ricreativa svolta dalle strutture agrituristiche.
- Agrometeorologia. Comparto strategico che studia le interazioni di fattori meteorologici ed idrologici con l’ecosistema agricolo-forestale. Opera con una rete di stazioni in tutta la regione i cui dati sono usati per analisi climatologiche e per lo studio di fenomeni provocati dal cambiamento climatico. I risultati vengono utilizzati non solo da tecnici/ricercatori, ma sono di supporto per: elaborazioni di modelli consigli e bollettini per la difesa fitosanitaria integrata e per l’irrigazione.
- Difesa Integrata delle colture: monitoraggio, assistenza tecnica, consulenza e divulgazione per la gestione biologica e integrata delle colture. In questo vasto ambito, nel corso dell’incontro si è parlato di biodiversità.
Alsia, ha svolto ricerche a largo raggio con moderne tecnologie di geolocalizzazione per la mappatura delle antiche varietà e razze vegetali/animali autoctone. Le piante, soprattutto quelle in via di estinzione, sono state studiate, classificate, caratterizzate, conservate e valorizzate. Tra i punti di conservazione più rilevanti, la Banca dei semi Antichi intitolata a Franco Sassone.
Di questo ha parlato Domenico Cerbino, responsabile dell’Azienda Sperimentale di Rotonda (Pz) fornendo informazioni simili a storie affascinanti e che non ti aspetti. Come: l’esistenza di varie specie di“alberi patriarchi”, tra i quali un pero di 400anni (primato europeo); la protezione dei grani antichi; la tutela e valorizzazione dell’agrobiodiversità della Basilicata mediante la banca dei semi, il ruolo dei divulgatori, degli agricoltori-custodi e, da poco, anche la figura del cuoco-custode. - Ricerca e Innovazione condotta nel Centro Ricerche “Metapontum Agrobios”, in riguarda lo sviluppo e l’innovazione sia in agricoltura che nell’agroindustria, nella chimica verde e nella bioeconomia. Il Centro Agrobios , acquisito dall’ENI, ha una rilevanza a livello internazionale.
Nell’incontro dell’1 luglio, ne ha parlato Filomena Carriero, con particolare riferimento alle caratteristiche genetiche di specie agricole lucane ed all’utilizzo delle tecnologie del sequenziamento per la definizione del profilo genetico delle piante e che, in epoca Covid, è indispensabile nella identificazione del virus e sue mutazioni. In Basilicata, le Tecnologie del sequenziamento sono utili alla conoscenza e alla difesa delle tipicità lucane.
Tipicità alla cui divulgazione contribuisce il personal chef lucano Antonio di Stasi, con una storia professionale assai rilevante che lo vede a contatto con personalità dell’imprenditoria, dello sport e della cultura piemontese, una regione di grandi tradizioni gastronomiche. In questa realtà, Antonio di Stasi si adopera per far apprezzare i prodotti lucani come emerso nella conversazione con l’imprenditore ed ex Presidente del Torino Calcio Attilio Romero, entusiasta estimatore e consumatore di prodotti lucani oltre che, sorpresa nella sorpresa, estimatore del Potenza Calcio.
2 – Basilicata Terra di Cinema
La seconda parte dell’incontro è stata dedicata alla “Basilicata come Terra di Cinema”, un titolo usato ricorrentemente per segnalare la vocazione della Lucania ad ispirare e fare da scenario alla realizzazione di film e documentari grazie ai suoi paesaggi unici, alle storie e alle atmosfere dei suoi borghi.
Dalla conversazione con Nicola Timpone, Direttore Artistico della kermesse cinematografica di recente rinominata Marateale è stato confermato che il cinema in Basilicata non è più solo un set per film ma molto altro perché si stanno sviluppando oltre alla custodia di memorie uniche nel mondo (Cineteca di Oppido Lucano) anche competenze tra giovani filmmaker, imprenditoria, sistemi istituzionali di promozione/incentivazione settoriale, eventi di livello internazionale.
MARATEALE è il nuovo nome di un festival che porta le grandi star del cinema ed i nuovi talenti a Maratea. Un festival cresciuto negli anni che con la dodicesima edizione nel 2020 ha cambiato il titolo Le giornate del Cinema Lucano-Premio Internazionale Basilicata per agevolarne la riconoscibilità e caratterizzazione nel panorama internazionale.
La scelta di Marateale, che richiama in modo non casuale la Berlinale, (un festival di crescente reputazione internazionale), è stata fatta non solo per motivi di brevità e di connessione a Maratea, perla del tirreno, ma anche per sottolineare un nuovo spirito: perdere la connotazione regionale (Giornate del Cinema Lucano) e ospitare il racconto di grandi storie con un’attenzione particolare alla sostenibilità (un tema rilevante nella Berlinale).
La XIII edizione di Marateale si terrà dal 27 al 31 Luglio 2021 nel Teatro sul mare presso l’Hotel Santa Venere a Maratea, con una serie di attività e di soluzioni che renderanno l’appuntamento un evento straordinario.
Tra le notizie avute durante l’incontro dal Direttore Artistico Nicola Timpone, la presenza di celebrità che quest’anno sarà particolarmente rilevante; la copertura dell’evento da parte di grandi Radio/Tv nazionali ed europee; l’accresciuta attenzione verso i giovani filmmaker lucani; l’osservanza delle norme Covid che porterà alla installazione di strutture di proiezione sulla Spiaggia di Fiumicello e in altri spazi, sia per la visioni di film recenti ma non in concorso che per seguire in contemporanea eventi ad ingresso limitato.
Nell’insieme, il programma contribuirà sicuramente a far conoscere di più e meglio non solo Maratea ma l’intera Basilicata.
In chiusura di incontro Pierluigi Maulella Barrese, Coordinatore della Struttura di Coordinamento Informazione, Comunicazione ed Eventi del Consiglio Regionale della Basilicata, ha espresso vivo apprezzamento per un incontro che ha confermato oltre ogni aspettativa sia la importanza di ampliare la conoscenza di una realtà che è sempre più complessa e innovativa sia la utilità di avere presidenti delle associazioni lucane che si alternano in questa scoperta del territorio.
Come dimostrato dalla conduzione dell’evento, caratterizzato dalla sequenza ordinata, garbata, essenziale degli interventi introdotti da Francesco Donadio, Presidente del Circolo dei Lucani in Umbria, coadiuvato da Antonio Di Stasi, Presidente dell’Associazione Amici della Lucania di Asti, da Teresa Summa, Presidente dell’Associazione Circolo Culturale Lucano a Parma e da Alessandro Martino dell’Associazione dei Lucani a Roma.