Eventi dell'Associazione

La grandezza immortale di ORAZIO: orgoglio ed ispirazione di futuro per VENOSA

La grandezza immortale di ORAZIO: orgoglio ed ispirazione di futuro per VENOSA

Giovedì 24 marzo – ore 19, via Nizza

La nostra Associazione ha svolto un evento dedicato a Quinto Orazio Flacco, un poeta di perenne contemporaneità citato in tutto il mondo semplicemente come ORAZIO, non solo per conoscerlo meglio attraverso il lavoro di professionisti e di un grandissimo attore ma anche cogliere l’attimo (carpe diem….) del rallentamento della pandemia per fare un incontro in presenza.

Quinto Orazio Flacco

Nato nel 65 a.C. a Venosa e morto a Roma nell’anno 8 a.C., Orazio è l’autore del maggior numero di aforismi usati nell’uso corrente da uomini di tutto il mondo. Frasi brevi, spesso poche parole fulminati, relative a varie fasi della vita di un uomo con momenti di esaltazione e ed altri più riflessivi; con successi e sconfitte; con una vita vissuta (di malavoglia) nella capitale dell’impero ed altri nella quiete ed i ritmi della campagna; con relazioni ai più alti livelli istituzionali e la frequentazione di persone comuni che vivono nelle sue poesie e ci offrono testimonianza di eroismi e debolezze  umane di straordinaria modernità.

Da giovane, Orazio non fu uno spettatore disincantato del suo tempo ma vi prese parte correndo parecchi rischi come quando si trovò nella “parte sbagliata” (con Bruto e Cassio che avevano ucciso Cesare).

Su questo personaggio e poeta, Margherita Romaniello ha allestito nel 2021 lo spettacolo “Cogli l’Attimo che fugge”, rappresentato prima a Firenze e poi a Roma (al Teatro Argentina), quindi nella Cattedrale di Sant’Andrea a Venosa (Pz) città natale di Quinto Orazio Flacco. Lo spettacolo si compone in parte di testi originali ed in parte di testi dell’autore ritradotti e adattati da Margherita Romaniello e ripercorre in prima persona la vita, le avventure, le opere ed il pensiero di Orazio.

“Cogli l’attimo che fugge”, evocazione del celebre motto “Carpe diem” coniato da Orazio nell’Ode a Leuconoe, è interpretato dall’attore Alessio Boni, con la regia di Pino Quartullo ed accompagnato dalle suggestive musiche dal vivo da Oscar Bonelli, che porta in scena circa trenta strumenti antichi e moderni provenienti da tutto il mondo.

A sinistra un momento delle riprese sul set e a destra Margherita Romaniello, il regista Pino Quartullo e l’attore Alessio Boni

Nello spettacolo, Alessio Boni Orazio presenta momenti della sua vita attraverso alcuni celeberrimi bravi poetici che ne descrivono gli stati d’animo e le interazioni con le persone. Queste diverse situazioni sono rese immediatamente comprensibili grazie ad una interpretazione davvero magistrale di Alessio Boni (cambi di voce, di espressione del viso e del corpo e, addirittura, cambi nell’idioma, con l’uso di vari dialetti italiani).

Lo spettacolo fornisce un ritratto ironico, moderno, divertente e quanto mai attuale di Orazio e del Suo tempo: irresistibile la descrizione del caos, del tanfo e del traffico delle strade di Roma, o quella dei cuochi che invece di stare nelle cucine si esibiscono come dei mentori e delle star in lezioni culinarie (il brano suoi cuochi è uno dei recitati più straordinari). I testi di Orazio parlano della vita e della morte, di vizi, debolezze, manie di duemila anni fa che somigliano a turbe esistenziali contemporanee e che Lui riesce a cogliere senza giudicare, indulgente e mai castigatore.

Le parti più significative dello spettacolo sono montate in un video inizialmente pensato e prodotto per l’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata, che ha deciso di puntare su un eccezionale testimonial come Orazio per promuovere le meraviglie di Venosa, la colonia fondata sull’Appia, l’asse viario più famoso dell’Impero romano.

VENOSA, dedicata alla dea Venere (di cui porta il nome), racconta oggi i fasti del suo ricco e glorioso passato custodendo un parco archeologico di età imperiale, un anfiteatro ed i resti di una scuola gladiatoria. E, ovviamente, l’eredità letteraria e morale del cantore del carpe diem, dell’amico di Mecenate e di Augusto, del poeta che oggi vanta il maggior numero di traduzioni nel mondo.

La nostra Associazione, da sempre impegnata nel dare visibilità alle eccellenze lucane ed a seguire le stimolanti iniziative culturali organizzate dalla d.ssa Margherita Romaniello e dalla sua struttura di comunicazione ed eventi (tra le altre, Il cinema all’Isola Tiberina) è stata scelta per una prima assoluta, con gli associati a fare da pubblico campione.

Per onorare questa aspettativa, oltre all’applauso corale ed a specifici apprezzamenti espressi in vari momenti della serata da parte di singoli associati, c’è stato l’intervento strutturato del prof. Donato Tamblè, già Direttore degli archivi della Basilicata e poi del Lazio, autore, saggista, poeta, presidente del Gruppo dei Romanisti. Tamblè, oltre a complimentarsi con la Romaniello per la bella e rigorosa  traduzione dei testi in italiano, ha indicato gli autori di una serie di traduzioni delle opere di Orazio dal latino in vari idiomi dialettali, a conferma della Sua straordinaria rilevanza e popolarità.

Prima di parlare del grande poeta venosino, osservando le cautele del caso, c’è stato lo scambio di convenevoli tra i partecipanti e poi alcuni atti e comunicazioni sociali:

  • il saluto ed il ringraziamento ai presenti del Presidente Filippo Martino per aver accolto l’invido malgrado le comprensibili preoccupazioni. Tra le persone salutate con particolare commozione, Margherita Robilotta Danza che si è fatta forza per ritornare in via Nizza dopo varie vicissitudini, la più grave delle quali la scomparsa un mese fa della sorella Anna, nostra associata;
  • la nomina a Socio Onorario di  Alfonso Gelich, past President dell’Associazione dei Lucani a Roma decisa dal Consiglio Direttivo con le motivazioni espresse in questo documento. Oltre ai meriti di ogni presidenza per lo svolgimento di un lavoro difficile in sodalizi con poche risorse come il nostro, nel riconoscimento dato ad Alfonso c’è in più la situazione di straordinarietà determinata da fatti emergenziali e lo stretto legame tra la sua attività ed il lascito culturale, sociale ed amministrativo che influenza tuttora  la n/s azione. [scarica la lettera di nomina in PDF]
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