La nostra Associazione, pur non organizzando presentazione di libri, segue con molto interesse l’opera di autori ed editori lucani. E quest’anno, parteciperà con rinnovato interesse alle manifestazioni che avranno luogo nell’ambito della fiera Più Libri, Più Liberi, che ritorna in presenza dal 4 e all’8 dicembre 2021, nel centro congressi della Nuvola, a Roma/EUR.
Le schede di presentazione che ora proponiamo (redatte elaborando sinossi ed immagini trasmesse da autori/editori) sono interessanti sia per gli specifici contenuti che per la ricchezza del quadro determinato dalla varietà dei temi e l’uso di nuove forme narrative con l’uso sempre più esteso dei fumetti.
Infatti, tra i titoli proposti vi sono:
UN GIALLO CHE EVOCA TEMATICHE SOCIO-AMBIENTALI
DALLA PARTE DELL’ASSASSINO
di Pietro De Sarlo
Pietro Francesco Maria De Sarlo, ingegnere minerario che, dopo l’esperienza di industrial economist presso la Direzione Strategie della Snamprogetti (Gruppo ENI), passa poi a Lombardia Informatica e successivamente in Fininvest Italia con incarichi di controllo e pianificazione aziendale. Attività che prosegue da dirigente responsabile della Pianificazione e Strategie del gruppo Latina–Ausonia, poi come direttore Strategia Pianificazione e Controllo del Gruppo Ras (Allianz). Nel 1998 diventa Direttore Pianificazione, Controllo e Contabilità Integrata del Gruppo Poste Italiane, tra i protagonisti del risanamento e rilancio del Gruppo. Infine passa in Banca Intesa come responsabile delle Partecipazioni Immobiliari per diventare poi capo del Welfare aziendale gestendo 9 miliardi di euro di asset.
Pietro De Sarlo, oltre agli incarichi manageriali ha ricoperto e ricopre ruoli di amministratore di numerose società: presidenza del Fondo Pensioni per i dipendenti del Gruppo Intesa Sanpaolo; della Fondazione Intesa Sanpaolo Onlus, Sanpaolo Provis; consigliere di Poste Vita, ecc.
Nel 2009 ha fondato l’associazione Politico Culturale Pinguini Lucani che si propone di diffondere la conoscenza delle possibilità di sviluppo della Regione Basilicata e del Sud, da cui deriva il saggio “Si può fare!”.
In occasione dell’anniversario per i 160 anni dalla proclamazione dell’Unità d’Italia ha pubblicato il romanzo storico La congiura delle passioni di recente classificato ai primi posti in vari concorsi letterari degli anni 2020 e 2021.
Nel 2016 ha pubblicato il romanzo “L’Ammerikano” vincitore del premio della critica al Concorso Letterario Nazionale Argentario 2017 e primo classificato al Premio Nazionale Letterario Artese – Città di San Salvo 2017 riservato alle opere prime.
A maggio 2020 ha pubblicato il romanzo Dalla parte dell’assassino (Altrimedia ed.), un noir politico che nell’agosto scorso ha ricevuto il premio Narrativa Giallo al Concorso Letterario Nazionale Argentario 2020.
Il protagonista del romanzo, il commissario del Tuscolano X Achille Schietroma, “brusco, cinico, disilluso. Con il vizio del fumo e la passione segreta dei tarocchi. Innamorato della moglie, è intrappolato nelle indagini di un caso particolarmente ingarbugliato”. C’è un serial killer che lascia in giro cadaveri eccellenti, c’è la stampa troppo addosso alla Polizia che sembra non avere elementi per incastrarlo, c’è un misterioso Maestro con la passione per i libri antichi… Un unico indizio: la sete di vendetta può avere risvolti inaspettati e pericolosissimi. Pietro De Sarlo, con Dalla parte dell’assassino, ha dato vita a un giallo intrigante e dal ritmo serrato che affronta tematiche attuali (la corruzione su più livelli, il sesso in cambio di favori, il potere ottenuto illecitamente, i reati ambientali) delineando un quadro moralmente deplorevole e purtroppo realistico dell’Italia (citazione dalla 4^di copertina)”. Insomma, come sta succedendo a molti libri e anche video del genere noir, vi si trovano elementi della realtà più dura del nostro tempo in termini più chiari ed universalmente comprensibili che nella migliore saggistica.
LIBRO-INTERVISTA AD UN PROTAGONISTA DEL CAMBIAMENTO
IL 36° CONFINATO. UN PRETE RIVOLUZIONARIO NEI LUOGHI DI CARLO LEVI
di Emilio Salierno
“Il 36esimo confinato” è don Pierino Dilenge, prete rivoluzionario, mandato negli anni Settanta ad Aliano, in Basilicata, paese che ha ospitato numerosi esiliati politici (non meno di 35, tra gli anni Trenta e Quaranta) tra cui Carlo Levi.
Aliano era il luogo più adatto ad annichilire un uomo punito dalla Chiesa per essere fuori dagli schemi. Don Pierino Dilenge, pugliese, prima di essere prete è stato “crociato” dell’Ordine dei Trinitari, frati la cui azione molto decisa è ispirata ai valori evangelici e alla liberazione dalle schiavitù. Una scelta religiosa che lo ha reso attento alle necessità ecomonico-sociali drammaticamente evidenti al momento del suo arrivo ad Aliano nel dicembre del 1973.
Spinto dallo spirito dei Trinitari e dalla urgenza dei bisogni, don Pierino illustra al suo intervistatore la scelta di dedicarsi con priorità assoluta nella ricerca di criteri per contrastare il degrado socioeconomico senza trascurare le incombenze essenziali della liturgia religiosa. Una scala di priorità e soprattutto di iniziative che lo fanno apparire come un Masaniello agli occhi delle gerarchie ecclesiastiche e dei partiti politici: occupazione di terre abbandonate con alcuni giovani di Aliano e costituzione di cooperative che diventano un riferimento del cooperativismo italiano, malgrado la guerra con la Sindaca comunista! La nomina a Presidente di una banca, aggiunse criticità ad un’attività frenetica che, spesso, lo ha portato nei tribunali per vicende giudiziarie amplificate anche sulla stampa nazionale.
In questa fase della sua vita ad Aliano, la storia di don Pierino richiama in parte quella di Carlo Levi: confinati perché non in sintonia con il “sistema”, ma entrambi capaci di ribaltare le limitazioni in occasione di denuncia e protagonismo.
Ispirato dal suo ministero, don Pierino ha affrontato le difficoltà con determinazione e con la fiducia (anzi la certezza…) che ci potesse essere una evoluzione positiva. Per questo, quando alle fasi tumultuose dei primi anni del suo insediamento ad Aliano ne sono seguiti poi seguiti altri in cui le condizioni al contorno erano migliori, allora la sua attività si è ulteriormente estesa e potenziata. Aggiungendo alle iniziative per l’evoluzione socioeconomica quelle di carattere culturale convinto della loro importanza per la qualità della vita e nel lungo termine anche di quella dello sviluppo economico, come già avvenuto in altri luoghi in cui s’è investito in conoscenza.
Tra le innumerevoli attività in cui è tuttora coinvolto don Pierino Dilenge vi sono: convegni, il Premio Letterario Carlo Levi, la sistemazione e fruizione di luoghi d’arte, viaggi per la conoscenza di realtà esterne, la edizione del periodico “La voce dei Calanchi”, ecc. Per queste iniziative Aliano ha avuto riconoscimenti tipici di una piccola capitale della cultura: è nel ristretto novero dei Borghi Più Belli d’Italia e di quella Bandiera Arancione, speciale classifica del TCI dei 262 borghi più belli. L’impegno visionario del prete che ha affiancato l’attività religiosa a quella di operatore culturale, di imprenditore, di animatore sociale ha avuto un ruolo decisivo nel trasformare una terra del dolore in un luogo che oggi è meta turistica.
Di tutto questo parla Emilio Salierno è nato a Tricarico (Matera) nel 1962. È giornalista professionista e docente di Diritto ed Economia. Segue le vicende sociali, politiche ed economiche della Basilicata come redattore del quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno”. È al suo secondo libro. Nel primo, Io sono l’elemento di mezzo (Rubbettino), ha raccontato la storia di un’influente donna cinese che opera per il dialogo tra Oriente e Occidente. Ora propone la figura di un sacerdote cattolico fuori dall’ordinario. È tra i fondatori della “International Chamber of Sisters”, associazione attiva nelle relazioni culturali con l’Asia.
STORIA E VICENDE NEI BORGHI LUCANI
TRAMUTOLA IN UNA, DIECI, CENTO…EMOZIONI
di Bruno Masino
Il libro del dr. Bruno Masino dal titolo “Tramutola in una, dieci, cento…Emozioni” (DiBuono Edizioni 2021) racconta i luoghi noti e simbolici del borgo della Val d’Agri, la sua storia antica e recente, la sua cultura, la sua antropologia, il suo essere, attraverso le emozioni generate dal pensare a Tramutola.
L’autore comunica con efficacia le emozioni che Tramutola, non solo inteso come luogo fisico, sa suscitare in chi ha un legame con il borgo. E questo perché il racconto si avvale di contributi fornite in forme diverse da vari concittadini che rendono il libro un insieme ben amalgamato di percezioni, ricordi e sensazioni che non sono solo quelle dell’autore ma di una comunità. L’autore ha definito queste forme espressive con il termine di “pensiero-emozione”, a sottolineare come esse dovessero raccontare le emozioni e provare a far comprendere i sentimenti che il pensare al borgo della Val D’Agri è in grado di suscitare. I contributi ricevuti dall’autore sono diversi per contenuto e forma: ricordi e testimonianze scritte, poesie, foto, dipinti, oggetti,…
Durante la serata di presentazione del libro a Tramutola, svoltasi con una formula originale il 13 agosto 2021, i presenti hanno potuto ascoltare alcuni dei brani inseriti nel libro letti dai singoli autori e la voce commossa di alcuni concittadini che vivono in sud America che pure hanno contribuito al progetto editoriale e che hanno trovato il modo per far giungere la loro voce per richiamare i ricordi e far percepire l’affetto per la terra natia.
L’autore, il dr.Bruno Masino, medico chirurgo nato e vissuto a Tramutola, prima di questa attività letteraria è stato completamente assorbita dalla professione svolta anche con incarichi pubblici come la Direzione dell’Ospedale di Marsicovetere/Villa D’Agri. Masino e’tuttora impegnato nella docenza in corsi di laurea in medicina e nella pubblicazione su riviste specialistiche della Sanità e soprattutto nella struttura di comunicazione Val D’Agri Salute e Sanità, di cui è amministratore.
La pubblicazione Tramutola uno, dieci, cento …Emozioni è la prima attività editoriale nella quale riesce ad esprimere interessi di tipo culturali non legati alla medicina. Ed è un esordio probabilmente destinato a riproporsi.
UN SAGGIO STORICO A FUMETTI
LA SOPPRESSATA DI RIVELLO. STORIA A FUMETTI
di Nicola Gagliardi
Nicola Gagliardi, 25 anni, di Rivello (Pz), di recente ha pubblicato il divertente racconto-saggio a fumetti su un prodotto di gran pregio della tradizione gastronomica locale: La soppressata rivellese. Storia a fumetti, edito da Brigante Editore (Lagonegro-Pz). Giovane con la passione del fumetto, Gagliardi offre un saggio della sua bravura di autore e di disegnatore con un nuovo lavoro, trasformando la passione adolescenziale in consapevole professionalità.
A Rivello, la soppressata non è solo un cibo, ma è un simbolo che racchiude ed esprime cultura, vita, storie piccole e grandi. Il lavoro di Gagliardi è, infatti, non tanto o non solo un testo divertente su un prodotto speciale della gastronomia rivellese ma quasi il pretesto per ricordare fatti e condizioni sociali della popolazione in un arco di vari secoli come ricordato nella bella prefazione dal prof. Giovanni Filizzola che scrive: …nel racconto si intrecciano tre livelli temporali: quello di un giovane studente fuori-sede dei nostri giorni, quello di un ramaio rivellese dell’800 che lascia il suo paese per la Spagna e poi quello settecentesco del riscatto del paese dalla servitù feudale. E, come se non bastasse, ecco entrare in scena le figure sacre dello straordinario affresco cinquecentesco presente a Rivello, nel convento di Sant’Antonio.
Riferimenti molto precisi: all’emigrazione dei ramai rivellesi in Spagna e in particolare a Hellín (con cui Rivello si è gemellata nel 2018 e dove un’area verde è stata intitolata a “los caldereros de Rivello”); e al riscatto di Rivello dalla feudalità nel 1719, attraverso un contratto col feudatario in cui questo rinunciava ai suoi diritti sul paese in cambio di una congrua somma di denaro e… di un consistente approvvigionamento di salumi.
Queste realtà della storia rivellese si intrecciano fantasticamente nel racconto, producendo una dimensione atemporale in cui si esprime la perennità di alcuni valori propri della nostra comunità, in particolare la famiglia, il lavoro, l’emigrazione. Questa “identità perenne” trova un referente simbolico, e al tempo stesso concreto, in un capolavoro del lavoro locale: a sópërzàtë. La soppressata!
Nicola Gagliardi evoca anche in questo suo ultimo lavoro fatti specifici di Rivello ma che, allo stesso tempo, appartengono a tipologie ricorrenti delle storie e nelle realtà delle zone interne del cosiddetto “osso” dell’Italia, delle aree montane, appenniniche e, in generale, marginali. Le cui condizioni sono al centro delle preoccupazioni espresse nelle altre sue opere: Restituta Libertas, Nemus Olim, Ottavia De Luise.