“Ti amo da vivere” di Lodovico Alessandri – Edizione Laterza
Lodovico Alessandri, architetto nato e vissuto a Roma, con esperienze professionali in tutto il mondo, ha interessi per la fotografia e il cinema, ama dipingere e creare opere con legno, argilla e ferro. Da qualche tempo, poi, ha iniziato anche un’attività letteraria per documentare e salvaguardare il ricordo di storie e saperi che lo aiutano a capire lo spirito dei luoghi e gli forniscono elementi di riferimento per progettare soluzioni strutturali e socio-economiche funzionali alla loro salvaguardia.
Lodovico ha pubblicato anni fa La Casa con gli occhi. Racconti per…volare nonostante tutto, un testo nato da una ispirazione assai diversa dal romanticismo estetizzante dei tanti libri del filone letterario ispirato dall’”abandonalism”, la tendenza che gioca sul fascino degli oggetti o dei luoghi abbandonati.
In quel libro come in questa nuova opera Ti amo da vivere. Gocce di Lucania (Edizioni Giuseppe Laterza, maggio 2021), l’autore non è mosso dall’estetica dell’abbandono ma piuttosto dal desiderio di confermare la ricchezza culturale e la bellezza di quell’Italia nascosta che sopravvive tra molte difficolta e che in un numero crescente di casi è al lavoro per contrastare il declino dei borghi nel segno di un’Italia che non s’arrende!
Per questo, la narrazione delle vicende fatta da Lodovico Alessandri con una prosa bella e lineare, sintetica eppure ricca di richiami colti, non è solo utile a preservarne il ricordo ma anche ad evidenziare aspetti del passato che possono avere un valore per il presente di territori a rischio spopolamento ed essere il punto di forza di una ripartenza.
I 24 racconti di Ti amo da vivere offrono un caleidoscopio di immagini relative a luoghi, persone, animali, oggetti e strutture, vicende sociali, credenze e miti, fenomeni naturali e soprannaturali, momenti di socialità e solitudini, abitudini di ieri e di oggi ed irruzioni nella contemporaneità.
Come le storie legate al treno che con i suoi passaggi, arrivi e partenze consente occasionali ma preziose connessioni con l’altrove: l’incontro-scontro con la famiglia cinese a bordo di un intercity preso nella stazioncina di una Lucania sorniona che si cullava nel silenzio antico dei suoi campi) . Oppure la storia del ferroviere Pizzarella Giuseppe, con una vita di lavoro svolta sui binari ed i giorni della pensione trascorsi a coltivare l’orto vicino ai binari, per assistere al passaggio dei treni ed all’irrompere vitalizzante del loro frastuono che interrompe i lunghi intervalli di silenzio!
Fresca e moderna anche la realtà del brano Ti amo da Vivere, ispirato da una scritta evocatrice di una presenza giovanile che usa la moderna forma comunicativa del murale per esprimere un sentimento eterno e gridare il proprio desiderio di vita in luoghi che con il loro silenzio e i grandi spazi vuoti evocano spesso il contrario.
Un ritorno di vita e vivacità caratterizza anche il breve ed intenso brano Andata e ritorno, che cita le intense emozioni vissute dalle comunità rianimate dai ritorni (troppo spesso solo temporanei) in occasione delle feste o in estate.
Infine, è anche all’insegna della assoluta contemporaneità che si chiude il libro col breve e bonario racconto di persone alle prese con nuovi strumenti di comunicazione, in difficoltà ma anche pronte ad accogliere la sfida come si rileva dalla frase: Ho faticato tutta la vita mia con la Zappa Ora co ‘sto VOZZAPPO mi devo imparà!!!”
Ti amo da…vivere, è un lavoro culturalmente stimolante, diversificato sul piano spazio-temporale e articolato nei contenuti, che mostra la complessità presente anche nei piccoli borghi e che, malgrado tutto, vivono una realtà socioculturale talvolta migliore di quella dei centri urbani. E si intuisce la speranza di Lodovico Alessandri che siano proprio queste positività ad arrestare la marginalità dei borghi insieme alla crescente attenzione verso emergenze planetarie come cambiamenti climatici, salvaguardia e miglior utilizzo della campagna, ecc..